PRATICARE QIGONG 氣功

Blog personale – Paola Borruso

Qigong in breve: perché la lingua va appoggiata sul palato

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app-20-completing-746038Durante le pratiche di Qigong, una delle principali indicazioni che viene fornita durante le regolazioni posturali propedeutiche agli esercizi è quella di tenere la punta della lingua a contatto con il palato superiore. Per quale motivo?

Esaminiamone le motivazioni.

Premesso che la salute dell’individuo dipende da un corretto fluire del qi all’interno dei canali (percorso che, in condizioni di normalità, avviene senza interruzioni) i canali che più degli altri sono in grado di immagazzinare il Qi (anche  e soprattutto durante le pratiche di Qigong ) sono il Dumai e il Renmai: in essi il  Qi si muove secondo un percorso specifico: in salita,  posteriormente, lungo il Dumai, e in discesa, anteriormente, lungo il Renmai.

acupoints (1)Ancora prima della nascita, all’interno del ventre materno, il feto possiede una circolazione non interrotta dell’energia che scorre liberamente lungo questi due canali straordinari (Dumai e Renmai, per le caratteristiche che sono proprie ad entrambi vengono infatti soprannominati in questo modo).  Alla nascita, tuttavia, tale circuito  si interrompe: ciò avviene  in alto, con il primo vagito e in basso con l’emissione delle prime feci. Durante le pratiche di Qigong, quindi, al fine di ristabilire senza interruzioni lo stesso fluire continuo, viene richiesto di appoggiare dolcemente la lingua sul palato superiore e al tempo stesso  di ritrarre, in basso, il punto Huiyin, in modo da ristabilire una continuità interna .

Poco per volta, ma allenarsi :

Man mano che tale posizione della lingua ci diventerà familiare, potremo decidere di mantenerla in tutte le situazione quotidiane che non  richiedono l’uso della parola: questa posizione potrà rientrare nelle nostre abitudini e col tempo ci sorprenderemo a constatare che la nostra lingua sarà a contatto con il palato superiore anche quando non ci stavamo espressamente pensando. La posizione, inoltre, favorisce anche un corretto rilassamento dei muscoli della gola.

L’esercizio è completo associando la ritrazione del punto Huiyin.

Baduànjin 八段錦 (Otto Broccati ) : cosa sono, come si eseguono, su cosa agiscono.

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Una stampa raffigurante l'esecuzione degli Otto Broccati

Una stampa raffigurante l’esecuzione degli Otto Broccati

 

L’ideogramma “ba” rappresenta “divisione”, “separare”, per estensione “otto” (nel senso di separare in due gruppi di quattro); “duàn” significa “pianta che cresce” (a sinistra), “colpito” o “interrotto” (a destra), insieme “sezione”, “parte”, in questo contesto gruppo di esercizi come parti di una sequenza; il carattere “jin” indica seta (a sinistra) preziosa come oro (a destra), quindi broccato, anche bello, glorioso.
L’insieme Baduànjin si può quindi tradurre con “otto pezzi di broccato (o preziosi)”, con il senso di “una serie di otto esercizi preziosi”.

I Baduànjin sono una serie di otto esercizi di qìgong il cui scopo è soprattutto quello di tonificare il qì; per questa peculiarità vengono praticati in molte scuole di arti marziali ma anche in molte scuole di qìgong medico.
Vengono eseguiti lo stesso numero di volte ogni esercizio.
E’ una sequenza adatta anche per “stirare” i meridiani e favorirne la libera circolazione in qì e del sangue. Equilibra l’energia negli organi interni ed elimina la tensione nervosa ed emotiva. Vi sono diverse sequenze di Baduànjin, a seconda dello scopo che ci si prefigge, marziale o terapeutico, o a seconda del tipo di praticante, adulto, bambino, anziano, sano o malato. Gli esercizi che la compongono possono essere praticati uno o più per volta, o tutti insieme in un’unica sequenza.

Origine della tecnica
L’origine di questa serie di esercizi risale all’epoca della dinastia dei Sòng Meridionali (1127–1279), in quanto in vari testi di quell’epoca, di cui alcuni facenti parte del “Canone Taoista”, se trovano numerose tracce, sebbene possa derivare da più antiche tecniche del periodo degli Stati Combattenti (720-221 a.C.). Verso la fine della dinastia Sòng Meridionali un’opera ne parla in un intero capitolo, chiamato proprio “Baduànjin”.
Nel corso dello sviluppo della tecnica i Baduànjin si differenziarono in varianti della scuola del Nord e della scuola del Sud.
La scuola del Nord, chiamata anche “Scuola Yuè Fèi”, dal nome del fondatore, il generale Yuè Fèi, è caratterizzata da una pratica più complicata e basata su esercizi vigorosi. Molti degli Otto Broccati di questa scuola si praticano nella “posizione del cavaliere”, “mabù”. Per tutti questi motivi i “Baduànjin” al Nord vengono chiamati anche “Wu Baduànjin”, ovvero “gli Otto Broccati del Soldato” (il carattere Wu, vedi sopra, indica in basso a sinistra “stop”, “fermare”, in alto e a destra “lance degli invasori”, quindi “militare”, “soldato”).
Secondo la tradizione, la scuola del Sud ebbe come fondatore un letterato esperto di tecniche di lunga vita, Liáo Shìcháng. In questa serie il grado di difficoltà di apprendimento e pratica non è alto, in quanto le posizioni e i movimenti prediligono la morbidezza e la flessibilità, e sono inoltre più alte. Per tutti questi motivi i Baduànjin del Sud sono anche chiamati “Wén Baduànjin”, ossia “gli Otto Broccati del Letterato” ( significa “linee interconnesse”, “scritto”, “scrivere”, “linguaggio”, ”cultura”, “colto”, “raffinato”, “letterato”). Gli stili del Sud svilupparono delle pratiche in posizione seduta, “Zuòshì Baduànjin”, o “gli Otto Broccati nella Posizione Seduta”), mentre i “Wén Baduànjin” presero il nome di “Lì Baduànjin” ovvero “gli Otto Broccati in Piedi”. Un ulteriore sviluppo portò a dodici il numero degli esercizi da seduti, che oggi infatti vengono chiamati “Shíèr duànjin” cioè “i Dodici Broccati”.

 

 Baduànjin (scuola del Sud)
1. Due Mani Sostengono il Cielo (o Toccare il cielo con le mani) – Shuang Shou Duó Tian

Il nome risalente alla Dinastia Sòng, era: “Solleva i palmi delle mani, per curare il Triplice Riscaldatore”.
Con questo esercizio si comincia la serie degli otto broccati.
La respirazione dovrà essere naturale in tutte le fasi dell’esercizio.
Durante il movimento ci si apre per captare l’energia e portarla lungo il triplice riscaldatore in alto, durante la seconda fase si riporta all’interno riabbassandola dentro il corpo.
Visualizzazione: sostenere il cielo con le mani.

Questo esercizio attiva il Sanjiao e il suo Canale Shoushàoyáng, regola tutti gli organi interni connessi al Sanjiao: Polmone e Cuore, Milza e Stomaco, Rene, Vescica, Intestino Tenue e Crasso. Tonifica il tronco, tonifica i muscoli degli arti superiori, cura la pesantezza alle gambe con caviglie gonfie e ritenzione idrica, tratta il gonfiore addominale da cattiva circolazione dei liquidi.
Aumenta la capacità polmonare e allevia la fatica, prepara tutto il corpo agli esercizi successivi, sciogliendo polsi, gomiti e spalle. Migliora la postura.

2. Tendere l’Arco a Sinistra e a Destra (o Tirare con l’arco al falcone) – Zuo Yòu Kai Gong

Il nome precedente, mantenuto fino all’inizio della Dinastia Qing, era: “Verso sinistra il fegato, verso destra il polmone, posizionati come per lanciare un dardo”.
Durante l’esercizio bisogna visualizzare di mirare a un bersaglio molto lontano e di tirare con l’arco la freccia.
Quando la fase di estensione è stata completata comincia lentamente, con uno sforzo che progressivamente decresce, la fase di decontrazione.
Si ripete il movimento a destra per completare esercizio.

Questo esercizio tonifica il Jiao superiore, è utile per tutti i problemi respiratori, enfisema, bronchite cronica, asma allergica, dispnea da sforzo (da Deficit di Qì).
Mobilizza e scioglie la 7° cervicale e le prime vertebre toraciche.
Migliora la vista per la concentrazione sulla visualizzazione di un bersaglio distante. Secondo il suo antico nome, la rotazione verso sinistra stimola il fegato, la rotazione verso destra il polmone, anche grazie alla posizione delle prime due dita della mano, collegate con i Canali di Polmone e Intestino Crasso, che si allunga lateralmente, trattando anche il mal di testa.

3. Una mano spinge il cielo e l’altra tocca la terra – Zhu Bei Du Li

Il vecchio nome di questo esercizio era: “Est e Ovest si sostengono indipendentemente, così agisci per milza e stomaco”.
L’esercizio si considera completo quando è eseguito da entrambi i lati.

Visualizzazione: una mano tocca il cielo, l’altra si allunga fino a toccare la terra.

Questo esercizio tonifica il Jiao medio, la milza, lo stomaco e la digestione. In questa versione aumenta il flusso di energia lungo ambedue i lati del corpo, portando benefici al fegato e alla vescica biliare.
4. Guardare la Luna alle Proprie Spalle (o La cicogna) – Zuò Yuè Hòu Zhào

Il primo nome era: “Girati rispettivamente dalle due parti, così da riequilibrare i tuoi sforzi e le tue ferite”.
Durante il movimento bisogna immaginare di essere una cicogna e di fare ruotare completamente la testa così da potere guardare dietro il collo.

Questo esercizio va molto bene per i problemi cervicali e in genere per tutte le malattie croniche, perché mette in movimento e attiva lo yáng della cerniera cervicale. Riequilibra sia il fisico che la mente.
Rinforza la vista. Abbassa la pressione sanguigna e previene l’indurimento delle arterie.

5. Dondolare e Muovere la Vita e la Coda (o Il pesce che si muove, o il pesce muove il muso e la coda) – Yao Dou Bai Wei

Nome antico: “Ondeggia da capo a coda, per rimuovere le malattie del cuore”.

Visualizzazione: essere un pesce che si muove nell’acqua, oppure seguire con la mente il percorso che dalla caviglia arriva fino alla testa.

Questo esercizio calma lo yáng del cuore e del fegato, cura l’agitazione e l’ansia, lo stress.
Da un punto di vista strutturale tramite questo esercizio si distendono la zona lombare e le anche. E’ un esercizio molto utile per l’intera colonna vertebrale e per scaricare le tensioni.
Rinforza il sistema respiratorio, circolatorio e il cuore. Utile per i problemi degli organi genitali e alla prostata.

6. Chinarsi per Rinforzare la Schiena e i Lombi (o Chinarsi, o Toccare la punta dei piedi per rinforzare reni e lombi) – Jiàn Hòu Wan Yao

Altro nome: “Afferra i piedi con due le mani, per curare il tuo bacino”.
La posizione di partenza è quella dell’esercizio “Toccare il cielo con le mani”, quindi con i talloni possibilmente uniti e le braccia distese lungo l’asse longitudinale del corpo.

Visualizzazione: flettendosi indietro concentrarsi sui lombi, portandosi in avanti e in giù arrivare con il pensiero alla pianta dei piedi, quindi seguire con la mente il percorso delle mani fino ai lombi e al Dantián.

Questo movimento tonifica il Rene e rilassa, allunga e rinforza la zona lombare.
Massaggia le ghiandole surrenali migliorandone il funzionamento.
Stira i meridiani di reni e vescica; ottimo per la lombalgia e per il mal di schiena in generale. Regola lo yáng, attraverso lo stiramento del meridiano Dumài (Vaso Governatore).

NB: persone ipertese, con problemi di pressione bassa o arteriosclerosi devono usare molta cautela nel praticare questo esercizio, non abbassando troppo la testa e risalendo molto lentamente.
7. Colpire a Sinistra e a Destra con lo Sguardo attento (o Tirare i pugni, o Tirare i pugni con lo sguardo irato) – Zuo Yòu Fáng Da

Un antico nome di questa tecnica è stato: “Grandi e piccoli fino al cielo, per attraversare i propri cinque organi”, con un’espressione poetica non chiara.
La postura di partenza è quella del cavallo e le mani con i pugni chiusi si trovano entrambe accanto ai fianchi.
Da questa posizione espirando si porta il pugno velocemente verso avanti ruotandolo come per colpire.
Durante il movimento si dovranno aprire bene gli occhi con lo sguardo attento.

Visualizzazione: colpire un bersaglio guardando nella direzione del pugno.

Questo esercizio sviluppa il flusso di Qì in modo tale che dai piedi, attraverso l’intero corpo, possa arrivare fino alle mani e agli occhi. Ciascun movimento comincia morbidamente, scaricando la piena potenza solo alla fine di ogni estensione.

Aumentare la forza tonificando i muscoli, calma il fegato e lo Shén sciogliendo i blocchi emotivi da rabbia, ansia e stress.
Stimola il sistema nervoso e la circolazione sanguigna. Fa circolare l’energia bloccata in un organo o nei muscoli.

N.B. Durante la sua esecuzione è opportuno evitare di guardare il colore rosso perché in questo caso anziché aumentare la forza si aumenta l’irritabilità, l’irascibilità.
8. Muoversi facendo Sobbalzare il Dorso – Yu Zhu Ji Dian

Vecchio nome: “Ingoia la saliva, rafforza il Qì, e fai in modo che entrambe le mani saltellino libere”.
Si dovrebbe sentire la vibrazione che sale dalle gambe fino alle cosce e poi fino al dorso, lungo la colonna vertebrale.

Questo esercizio, che chiude la sede dei Baduànjin, rilassa il corpo, elimina i fattori patogeni e mette in circolazione tutta l’energia prodotta con l’esecuzione della sequenza.
E’ utile per la colonna vertebrale, il sistema nervoso e il senso di equilibrio. Stimola i reni.

 

NUMERO DI RIPETIZIONI

Per tonificare lo Yin o il Sangue, ripetere ogni esercizio completo per 6 volte (o 6 volte 6). Per tonificare lo Yáng o il Qì ripetere ogni esercizio completo per 9 volte (o 9 volte 9).
Oppure, ripetere 6 volte ogni esercizio se si pratica la sera, 9 volte se si pratica la mattina.

 

SELEZIONE DEGLI ESERCIZI

Nel caso in cui si scelga uno o più dei Baduànjin, si inizierà comunque sempre da “Toccare il cielo con le mani” e si finirà sempre con “Fare tremare i talloni”.
Autori dell’articolo: Vito Marino , Riccardo Lombardo.

Argomento pubblicato su http://www.fistq.org/relazioni_convegni/RelazMarino_qigong_06.htm

BIBLIOGRAFIA

· Filosa C., Corso di Chénshì Xiaojià Tàijíquán e Qìgong (non pubblicato).
· Leung K., Schifani G., Dispense del Corso biennale di Qìgong dell’Associazione Qì, Palermo, 1992-1994, Policopie.
· Zhào X., Gatti F., Dizionario compatto Cinese Italiano Italiano cinese e conversazioni, Zanichelli, Bologna, 1996.

· http://www.nightrundesigns.com/jp/linx/modules/tutorials/viewtutorial.php?tid=20
· http://www.russbo.com/gongfu/

 

Sbloccare gli orifizi del capo: le 10 tecniche di automassaggio

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Sbloccare gli Orifizi
Con questa serie di 10 tecniche si “puliscono” gli orifizi del capo, che si possono “ostruire” per varie cause, sia di origine esterna (Xieqi) che interna (Qiqing), agendo indirettamente sugli ZangFu.
Si descriverà la sequenza come ci è stata insegnata da Leung Kwokpo, per la prima volta, nel 1° Corso Biennale di Qigong organizzato dall’Associazione QI a Palermo nel biennio 1992/94.
1. Massaggiare le Terminazioni del Sangue.
Dopo essersi strofinate le mani fino a scaldarle, si massaggia il cuoio capelluto lentamente, con un movimento che va dalla fronte verso la nuca partendo dal centro e massaggiando tutta la superficie della testa, alternando le mani (prima la sinistra e poi la destra) e utilizzando le dita.
In MTC i capelli sono considerati come i luoghi terminali del Sangue/Xue, e l’abbondanza dei capelli in una donna corrisponde ad abbondanza di Sangue, e ad una alta fecondità. Questa tecnica si utilizza per aumentare l’Energia del Fegato e del Rene, mantenendo il colore naturale e favorendone l’aumento quantitativo. Ipertensione, disturbi oculari, insufficienza vertebro-basilare, disturbi cerebrali nell’anziano.
2 La Fenice Rossa Dispiega le Ali.
Si utilizzano l’indice e il pollice. Si massaggia con un movimento dall’alto verso il basso il padiglione auricolare scaldandolo.
Le orecchie sono in relazione al Rene. Fortifica l’Energia dei Reni e l’udito.
3 Battere sul Tamburo Celeste.
Si mettono le mani, con l’indice sopra il medio, appoggiate alla nuca con i palmi che chiudono le orecchie e le due dita che toccano l’occipite. Si batte col dito indice sulla zona occipitale, facendolo scivolare sul dito medio.
I canali Du Mai e Zutaiyang, stimolati da questa tecnica, sono in relazione diretta con il Cervello. Con questo metodo si provoca un lieve “massaggio” al cervello. Previene e cura la cefalea cronica, i ronzii auricolari, tonifica il Cervello, aumenta la capacità uditiva, rallenta l’invecchiamento, migliora la memoria. Malattie oftalmiche.
4 Chan Divino del Dito Unito.
Si utilizza un solo dito, l’indice, che penetra nel condotto uditivo e ne riesce. La tecnica viene eseguita contemporaneamente sulle due orecchie. In alternativa si possono appoggiare le dita sul trago, esercitando una lieve pressione.
Come già detto, le orecchie sono in relazione al Rene. Questa tecnica tonifica l’udito e, anche se meno efficacemente del precedente, la memoria.
5 Chiudere Leggermente la Porta Celeste, o Suonare la Campana Celeste, o Scolpire i Denti.
Si chiude la bocca e si battono molto leggermente i denti in modo da potere percepire un piccolo rumore.
I denti sono le “terminazioni” delle ossa. L’esercizio serve a prevenire i problemi dentari e la carie, tonifica lo Yin dei reni.
6 Il Drago Rosso Muove il Mare.
Il Drago Rosso è la lingua, che massaggia le gengive in un senso e nell’altro con un movimento rotatorio continuo da un lato e dall’altro.
La lingua è “la gemma del cuore”. Le gengive sono in relazione con lo Yangming. In MTC si dice che questa tecnica serve ad eliminare il Fuoco del Cuore, cioè per calmare lo Shen. Riequilibra le funzioni del Cuore e del Rene, e può essere usato per curare l’insonnia. Previene i problemi dentari, migliora la digestione ed elimina l’alito cattivo. Gonfiore delle gengive, piorrea.
7 Bere alla Fontana di Giada.
Durante la tecnica precedente si ha una produzione abbondante di saliva, che si userà per fare un piccolo gargarismo che la farà aumentare ulteriormente e, infine, la si inghiotte in tre tempi.
Con il termine “giada” si indica in cinese qualcosa di molto prezioso. La saliva “densa” è il Jin del Rene, quindi appartiene allo Yin. Questa tecnica calma gli stati di nervosismo e aiuta a far scendere verso il basso il Qi in caso, per esempio, di vertigini, fosfeni, acufeni, etc. Si considera che questa tecnica abbia anche una funzione anti-invecchiamento. Questa tecnica potenzia le difese immunologiche. Tampona l’iperacidità dei succhi gastrici e attiva gli enzimi digestivi. Previene i tumori dell’apparato digerente.
8 Massaggiare gli Orifizi Divini.
Si chiudono gli occhi e si massaggiano, strofinandole tra loro, le prime falangi dei pollici. Si passano le falangi sulle palpebre con un lieve massaggio di sfioramento, dall’interno verso l’esterno. Si ripete la tecnica sopra le sopracciglia. Dopo il massaggio si può fare una leggera pressione con la punta delle dita sui punti peri-oculari.
Gli occhi sono l’organo di senso del Fegato. Questa tecnica tonifica il Fegato e migliora la vista prevenendo la miopia.
9 Stimolare la Radice della Montagna.
Si avvicinano i palmi delle mani strofinando le eminenze tenar, e si scalda il naso con un massaggio di strofinamento dall’alto verso il basso con entrambe le mani.
Il naso è l’organo di senso del Polmone. Questa tecnica favorisce la circolazione del Qi dei Polmoni, previene i problemi del naso e dell’apparato respiratorio, cura le allergie e il raffreddore. Anche sinusite, torcicollo, stipsi, diarrea.
10. Massaggiare la Corte Divina.
Si sfregano le mani e si massaggia energicamente il viso scendendo dall’interno accanto al naso fino al mento e poi risalendo dall’esterno seguendo la mandibola.
Sul viso circolano i Canali Yang: Taiyang, Shaoyang, Yangming, Dumai. Questa tecnica fa salire il Qi ed elimina le rughe. Dà colore al viso e ne migliora la circolazione e l’irrorazione sanguigna. Disturbi dello Stomaco e della Milza.

di Vito Marino, pubblicato su
http://zhinengqigongcatania.wordpress.com/2010/02/15/sbloccare-gli-orifizi/

link di riferimento www.associazioneqi.com

automassaggi

automassaggi nella zona perioculare

http://www.studioadelasia.it

Gli effetti della pratica di Qigong sul sistema nervoso, cardiovascolare, digestivo, respiratorio.

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I risultati principali del Qigong sono di regolare, tramite gli sforzi soggettivi del paziente stesso, le funzioni del corpo, e di controllare le leggi motorie in modo da acquistare il rilassamento dei muscoli, la stabilità dello spirito e la quiete della mente. E’ su questa base che si devono intraprendere gli esercizi di respirazione. Perciò si richiede il controllo delle attività coscienti innanzitutto e poi una reazione calma delle emozioni per poter arrivare a uno stato estremamente gradevole e tranquillo. E’ una terapia che fa entrare in pieno gioco le energie soggettive del paziente, ne rinforza la capacità di resistenza alle malattie, la possibilità di prevenirle o di vincerle e di riacquistare la salute.
Il sistema del Qigong comprende tre aspetti: il controllo del corpo (posizioni), il controllo della mente (quiete) e il controllo del respiro (respirazione). La sua influenza sul fisico è globale: tutte le ricerche sui suoi esercizi respiratori hanno dimostrato chiaramente gli effetti positivi su ogni organo e sistema del corpo umano.

Effetti sul sistema nervoso
Durante gli esercizi di Qigong, il sistema nervoso, a causa della quiete mentale, è in uno stato di controllo interno che attua una funzione protettrice positiva sull’intero organismo. La quiete mentale elimina la tensione nella corteccia cerebrale, ne rinforza la funzione equilibratrice e migliora le funzioni di tutti gli organi fisici.
I risultati delle ricerche scientifiche hanno dimostrato che la pratica del Qigong porta le attività elettriche delle cellule nervose a un ordine superiore che risulta in minor consumo di energia e maggior efficienza del cervello.
La terapia del Qigong differisce da quella del sonno in quanto la prima sollecita le energie soggettive del paziente a controllare le proprie attività nervose, in modo da ottenere uno stato non di sonno ma di”completo rilassamento senza preoccupazioni” e di”concentrazione della mente”. Tale condizione favorisce il riposo positivo della corteccia cerebrale e attua funzioni protettive.

Effetti sul sistema cardiovascolare
Il Qigong favorisce la circolazione sanguigna dilatando i capillari e rinforzando il polso: con l’inspirazione profonda aumenta la portata sistolica del sangue mentre con l’espirazione profonda si migliora quella diastolica. Gli esercizi respiratori possono alleggerire il peso del cuore, per cui i malati di ipertensione e di arteriosclerosi non soffriranno più di ipertrofia e di allargamento cardiaco.
Dall’elettrocardiogramma si può vedere che il battito cardiaco nel cultore di Qigong rallenta dopo gli esercizi e, se aritmico, si regolarizza. Con l’alleggerimento del peso cardiaco, ll consumo di ossigeno diminuisce e le funzioni cardiache si migliorano.

Effetti sull’apparato digestivo
Nella pratica del Qigong, durante la respirazione addominale, gli organi della cavità addominale sono come “massaggiati” e si manifestano chiaramente gli effetti positivi, soprattutto quando si usa il modo della respirazione contraria o della sospensione del respiro. I movimenti del diaframma si espandono di 3-4 volte più del normale durante gli esercizi. Il cambiamento ciclico della pressione nella cavità addominale “massaggia” lo stomaco, gli intestini, il fegato, la cistifellea e il pancreas, favorendo la peristalsi gastrointestinale insieme alla secrezione del succo digestivo. Con la diminuzione inoltre del sangue accumulatosi nell’addome, si migliorano le funzioni digestive a assimilative.

Effetti sull’apparato respiratorio
Un’osservazione prolungata fa rivelare chiaramente i notevoli effetti fisici nel cultore di Qigong. Durante la respirazione addominale, l’ampiezza del movimento del diaframma è 3-4 volte maggiore del normale mentre la frequenza della respirazione e il volume al minuto dell’aerazione diminuiscono. Inoltre il consumo dell’ossigeno diminuisce del 30% mentre il tasso metabolico del 20% circa rispetto al periodo prima della pratica di Qigong. Questo fenomeno è detto stato metabolico e fisiologico basso, che aiuta a diminuire il consumo nell’organismo di un malato, ad accumulare nuova energia e forza per vincere la malattia e riacquistare la salute.

Riepilogo
Da quanto detto sopra a riguardo dell’efficacia del Qigong, anche se non si può spiegare chiaramente il suo modo operativo, appare però evidente la sua funzione positiva sia per prevenire e curare le malattie che per prolungare la vita e proteggere la salute: si basa quindi su un fondamento scientifico. La pratica ha dimostrato che gli esercizi di Qigong possono indurre il metabolismo fisiologico a un nuovo equilibrio, più confacente al vivere umano e questo può essere la base materiale della terapia riabilitativa del Qigong.
Il Qi, energia o fiato vitale, della Mtc ha così una base sostanziale. Simulando gli effetti fisici causati dal Qigong, si è intrapreso la produzione di strumenti medici che permetteranno a quest’arte antica di portare nuovi contributi alla salute dell’umanità.

tratto da http://www.tuttocina.it/fdo/qigong2.htm

QiGong1

la pratica del Qigong riequilibra l’energia dell’organismo