PRATICARE QIGONG 氣功

Blog personale – Paola Borruso

Resoconto di tre giornate di seminario di Qigong taoista con il prof. Li Xiaoming

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Come entrare in uno stato di pratica che ci faccia sperimentare l’elasticità e la morbidezza, l’armonizzazione del flusso del qi e quali passi iniziali compiere per entrare nel percorso di ricerca del benessere psico-fisico? Come comprendere la propria condizione energetica attraverso la diagnostica della medicina tradizionale cinese e andare a nutrire le nostre energie con la pratica?

Questi sono alcuni dei temi approcciati, dal 27 al 29 ottobre scorsi, nel corso di un interessante incontro svoltosi a Pisa su iniziativa della Federazione Italiana Medicine Integrate (FIMI), che ha invitato in Italia il Direttore del Centro per la ricerca e lo scambio delle terapie tradizionali della Beijing University of Chinese Medicine and Pharmacology (BUCMP), Prof. Li Xiaoming, a svolgere 3 giorni di lezione sul qi gong.

Il corso si è articolato in 3 sessioni, ognuna delle quali era indirizzata ad allievi con un livello di preparazione diverso. E, per quanto differenti nel grado di approfondimento, nelle 3 giornate il Professor Li ha mantenuto costante l’attenzione su una pratica orientata a scopi salutistico-terapeutici, dando indicazioni applicative per gli esercizi sperimentati nel corso delle lezioni: dalla pratica più semplice delle “Sei forme di miscela originaria” (Hun Yuan Liu Shi), alla trattazione del percorso del canale del Fegato e delle tecniche per percepirlo e armonizzare il flusso energetico al suo interno, fino a pratiche più elevate di Nei Gong con riferimenti alla teoria Yin Yang e al movimento del Ba Gua. E’ difficile pensare che un corso, per quanto intensivo, possa essere esauriente nella descrizione delle vastissime conoscenze taoiste. Sono stati certo dati cenni delle lontanissime radici della pratica del qi gong e fatti riferimenti alle indicazioni di antichi Maestri quali, fra gli altri, Laozi, Zhuangzi, Lu Dong Bin. Tuttavia, nel qi gong quel che vale è la pratica personale, che porta all’osservazione e al progressivo dispiegamento della vera conoscenza tramite l’esperienza. Un vero Maestro taoista instrada il suo allievo verso la pratica con suggerimenti che lui stesso dovrà poi utilizzare, applicandosi quotidianamente e con costanza nella sperimentazione delle proprie dinamiche energetiche. Il vero studio del qi gong – e di ogni pratica interna – non avviene tanto sul piano teorico, quanto su quello dell’allenamento, della consapevolezza di sé e dell’armonizzazione dell’io. Non a caso, infatti, a Pisa il Professor Li ha parlato di come le 7 emozioni abbiano un impatto sulla circolazione del qi; di come l’aspettativa, la rabbia e l’ostinazione costituiscano degli ostacoli al raggiungimento della quiete (e quindi per l’autentica pratica); e infine di come un atteggiamento di umiltà e di neutra disponibilità all’osservazione dei fenomeni naturali sia condizione imprescindibile per accedere a quello stato che il Maestro taoista Zhang San Feng descriveva come “praticare fino ad essere leggeri e veleggiare come nuvole nel cielo”. La cosa veramente interessante dell’esperienza con il Professor Li Xiaoming è stata, quindi, l’applicazione concreta delle conoscenze illustrate, attraverso la pratica  effettuata sotto il suo occhio attento di vero Maestro. Il fenomeno energetico interno non è solo stato spiegato e descritto, ma se ne è cercata la percezione. Perché è da lì che parte il percorso del conoscitore del qi gong e perché è solo grazie all’allenamento assiduo che, dalla ricerca iniziale del rilassamento – attraverso le regolazioni di corpo, respiro e mente – fino alla condizione di quiete sempre più profonda, si lavora progressivamente sul proprio equilibrio interno di Yin e Yang, arrivando ad innescare una dinamica virtuosa di sostegno e alimentazione delle proprie energie originarie.

PISA 27/28/29 OTTOBRE 2017

Il presente articolo è stato redatto dalla  Dott.ssa Angela Dell’Armi,  allieva del prof. Li Xiaoming.

Si ringrazia la FIMI per la collaborazione.